Quando rivolgersi a uno psicanalista?
Quando la tua vita non sta andando come si vorrebbe. Si è vissuta una delusione, un fallimento o un evento sconvolgente, ed è difficile uscirne. Si vorrebbe superare il disagio persistente o la depressione ricorrente. Oppure ci si sente ostacolati da ansia o inibizioni che ci limitano. Oltre a certi momenti precisi, forse si ha la sensazione che uno scenario che non si è scelto si ripeta malgrado noi, tuttavia ci si rende conto che la cosa ci riguarda. Forse si avverte anche la sensazione che qualcosa in noi sta aspettando, come un potenziale non realizzato, e che se non lo si affronta si rischia di perdere una parte importante della propria vita.
A un certo punto, vi sembra che non si vuole più continuare così e che parlarne a qualcuno competente, che sa ascoltare senza giudizio, può fare la differenza.
Cosa fa uno psicanalista?
Lo psicoanalista accoglie e ascolta una persona nel suo insieme, senza isolare artificialmente i suoi sintomi o le sue difficoltà. Il suo discorso spontaneo, senza costrizione o giudizio, sarà il nostro filo conduttore. Ci permetterà di affrontare le situazioni che causano problemi e di ascoltare le questioni inconsce. Per la psicoanalisi, le difficoltà attuali sono intrappolate in una rete di esperienze presenti e passate. Alcune parole indirizzate a voi nel passato potrebbero aver avuto gravi conseguenze di cui nel presente si avvertono gli effetti anche se non lo si sa. Certe posizioni che si sono occupate in passato continuano a imporsi. Le perdite subite guidano ancora le vostre scelte , ciò si traduce in vicoli ciechi ripetitivi e l’impressione che qualcosa di enigmatico, interno sebbene sconosciuto, insista.
Le vostre parole indirizzate a un analista possono permettervi di scoprire i problemi di fondo di questi vicoli ciechi e quindi aiutarvi a non rimanere rinchiusi lì. Il lavoro fatto con l’analista vi permetterà di avere una diversa comprensione di voi stesso e degli altri e cambierà le posizioni che di solito sono assunte nelle relazioni. Vi aiuterà ad appropriarvi della vostra vita in modo responsabile e libero. L’analista, con il suo ascolto e i suoi interventi, è lì per accompagnarvi in questo percorso e aiutarvi a cogliere i problemi che il vostro dire in analisi rivelerà e a intenderli in modo nuovo.
Quanto costa e quanto dura un’analisi?
Durata e costi non sono standard, ma stabiliti in base all’impegno di ciascuno nel lavoro che si vuole fare.
Il lavoro analitico vero e proprio è quello più approfondito che va all’origine dei nodi conflittuali che hanno causato il disagio che ha spinto alla consultazione.
Chi può rivolgersi a uno psicanalista?
Chiunque, adulti, adolescenti e bambini. Pur cambiando il modo di accesso alla cura, poiché la domanda di cura di un bambino o un adolescente è di solito portata in un primo tempo da un adulto, il lavoro analitico non mette limiti all’età della persona che ha bisogno di aiuto.
Per quali sintomi ci si può rivolgere?
ADULTI
Ansia e attacchi di panico, disturbi dell’umore e depressione, sindromi da stress, conflittualità o violenza, problemi dell’identità sessuale, dipendenze, disturbi del comportamento alimentare, disagio nella funzione genitoriale, rotture o disagi nelle relazioni, problematiche di coppia, disagio familiare, difficoltà nell’ambiente lavorativo.
ADOLESCENTI
Crisi d’identità, disturbi del comportamento, dell’apprendimento, del linguaggio, disagio nella comunicazione, nel legame sociale, disagio della sessualità, disturbi dell’alimentazione e dell’immagine di sé, dipendenze, crisi nell’ambito familiare o scolare, dispersione scolastica e bullismo, isolamento sociale.
BAMBINI
Disturbi dell’apprendimento, del linguaggio e della comunicazione, disturbo da deficit dell’attenzione e dell’iperattività, disturbi del comportamento, dell’alimentazione, crisi nell’ambito familiare o scolare, psicosi infantile.