Consultare uno psicanalista

Cosa spinge a consultare uno psicanalista?

La domanda quale essa sia (non sentirsi all’altezza delle situazioni, non riuscire ad avere relazioni affettive, avere difficoltà sul lavoro, avere problemi fisici diagnosticati come d’origine nervosa, paure, attacchi di panico, problemi alimentari come l’anoressia, la bulimia, l’obesità, ecc…) ha sempre a che fare con il volersi sbarazzare di un disagio che persiste, che spesso si cerca di mettere da parte o di tamponare in vario modo, ma che all’improvviso riemerge.

Cosa fa uno psicanalista?

Lo psicanalista si mette in posizione d’ascolto, non dà suggerimenti o consigli, né offre modelli o propone tecniche per padroneggiare i propri disagi, cosa che manterrebbe l’altro in posizione di dipendenza, ma al contrario aiuta il soggetto a cogliere ciò che dietro la sua domanda si cela e che insiste per farsi riconoscere. Aldilà di ogni domanda contingente, legata al momento particolare della propria vita, c’è qualcosa che fa enigma e che si manifesta in modo sintomatico, come qualcosa che si mette di traverso e che riguarda ciò che è di più intimo e allo stesso tempo estraneo al soggetto.

Quanto dura e quanto costa una psicanalisi?

Durata e costi non sono standard ma stabiliti in base all’impegno di ciascuno nel lavoro che si vuole fare.
Il lavoro analitico vero e proprio è quello più approfondito che va all’origine dei nodi conflittuali che hanno causato il disagio che ha spinto a consultazione. Un percorso analitico può essere intrapreso anche per affrontare momenti difficili della propria vita, una crisi inaspettata ad esempio, che crea disorientamento e sofferenza e che con l’aiuto di uno psicanalista può essere lavorato per poter procedere da soli nel proprio cammino personale.